I bei vecchi tempi sono sempre più belli quando sono vecchi.

Insieme all’ansia, la nostalgia è uno degli stati emotivi che più caratterizzano la nostra epoca. Ansia per il futuro. Nostalgia per il passato. E in mezzo ci siamo noi, con il nostro lavoro sempre più precario e i nostri valori sempre più fragili. In Russia hanno nostalgia dell’Unione Sovietica. In Europa dell’autonomia dall’Unione Europea. E in America di quando l’America era grande. In tutto il mondo dilaga un senso di nostalgia che ci condanna ad essere turisti del nostro stesso passato (per parafrasare un nostalgico Rent in T2). Ci convinciamo che si stava meglio quando si stava peggio. E non importa se i dati dimostrano il contrario. Se la mortalità infantile continua a scendere e l’istruzione in tutto il mondo è in crescita. È il trucco della nostalgia: rende il passato più bello anche quando non lo era. “We are not thinking, we are feeling” scriveva il medico svedese Hans Rosling. E questo è un rischio perché, come ci insegna la storia, le emozioni sono molto più facili da influenzare rispetto ai nostri pensieri.