Senza è il nuovo Con.

Per mezzo secolo molte aziende hanno basato il proprio vantaggio competitivo su una formula molto semplice: dare ai propri clienti il più possibile al minor costo possibile. “Puoi avere tutto incluso a soli 49,99 Dollari!”. Oggi questo paradigma si sta lentamente invertendo. Da qualche anno, molte aziende stanno avendo successo ribaltando la propria offerta, ovvero dando meno a un prezzo più alto. Pensiamo al cibo. Un tempo il valore aggiunto (come dice la parola stessa) era dato da cosa si aggiungeva. Mc Donald’s insegna: panini sempre più grandi e sempre più farciti a un prezzo sempre più basso. Oggi vale il contrario. Il valore aggiunto è dato dalla sottrazione. Meno ingredienti, più sani. E così sulle confezioni del cibo la parola “senza” ha sostituito la parola “con”. “SENZA olio di palma”. “SENZA calorie”. “SENZA grassi aggiunti”. “SENZA sfruttare animali”. “SENZA carne”. E poi ancora, sigarette senza caffeina. Caffè senza caffeina. Coca-Cola senza zuccheri. Birra senza alcol. Tutto per seguire un nuovo mercato dove il consumatore sembra aver finalmente capito che, in un mondo di abbondanza, quello che conta veramente, non è la quantità ma la qualità.