Un documentario: Black Sheep.

“Volevo essere amato. Volevo sentirmi amato. E così sono diventato amico dei mostri.”
– Cornelius Walker

“Black sheep”, candidato agli Oscar 2019, racconta l’adolescenza di Cornelius Walker un ragazzo di colore la cui vita cambia quando i genitori lasciano Londra per trasferirsi nell’Essex. Qui Cornelius scopre una realtà molto diversa da quella sperata dai suoi genitori e molto più simile a quella da cui i suoi genitori stavano cercando di scappare. Una realtà fatta di bianchi che odiano i neri. Che li prendono in giro, li insultano e li picchiano. Dopo l’ennesimo episodio di violenza, per farsi accettare dai suoi coetanei bianchi, Cornelius decide di diventare come loro. Si trasforma nel corpo e nel carattere. Una sera, esce con i suoi nuovi amici bianchi. Vuole essere uno di loro, e per dimostrarglielo picchia uno sconosciuto. Gli tira pugni e calci in faccia fino a lasciarlo per terra agonizzante. Quando gli chiedono se si sente in colpa, Cornelius risponde: “Sì mi sono sentito in colpa. Ma mi sono anche sentito accettato”. Il documentario mette in luce come spesso il problema della violenza non è solo la violenza in sé, quanto piuttosto la sua viralità. La sua capacità di generare violenza. Perché in un contesto di violenza l’unico modo per essere accettati è essere violento. Essere violenti insieme.