Guardare le serie televisive è estenuante (ma non posso farne a meno).

Settimana scorsa ho visto la terza stagione di “The Man In The High Castle”. Forse la migliore della serie. Ciò nonostante, per la prima volta, mi sono reso conto di quanto sia estenuante vedere una serie. Pensaci. Tra una stagione e l’altra passano anni, quindi ogni volta che riprendi devi fare lo sforzo di ricordarti tutto quello che è successo nelle stagioni precedenti. Poi c’è l’estenuante tentazione di vedere una puntata dietro l’altra (ovvero fare binge-watching), con il rischio di passare notti in bianco e non parlare d’altro per una settimana. E poi c’è l’ultima puntata dove speri che tutto finisca e invece succede di tutto. E tu rimani con il vuoto dentro sapendo che dovrai aspettare altri due anni per vedere cosa succede dopo. Con il rischio che magari qualcuno decida di cancellare la serie così tu non potrai mai sapere come va a finire (cosa che mi è successa con “Manhattan”). Se ci pensi è assurdo, investi ore del tuo tempo per vedere una storia di cui magari non conoscerai la fine. È peggio di vedere un film di David Lynch. Almeno nei film di Lynch un finale c’è. È soggettivo, lascia molte porte aperte ma finisce.