“La tecnologia può essere la nostra migliore amica ma può anche essere il più grande guastafeste della nostra vita.”
– Steven Spielberg
“La tecnologia può essere la nostra migliore amica ma può anche essere il più grande guastafeste della nostra vita. Interrompe le nostre storie, interrompe la nostra capacità di avere un pensiero o di sognare ad occhi aperti, di immaginare qualcosa di meraviglioso, perché siamo troppo occupati a stare al telefono mentre camminiamo dalla caffetteria al nostro ufficio”. — Lo ha detto Steven Spielberg e ha ragione. Sta a noi scegliere quanto spazio dare alla tecnologia. Se usarla o se farci usare. Se lasciare che la tecnologia ci migliori la vita oppure ce la peggiori. Se usarla per conoscere nuove cose e nuove persone. Oppure se isolarci e chiuderci nel nostro smartphone, perdendo di vista quello che ci capita attorno.
Nel Maggio 2015, in un articolo pubblicato sul The Wall Street Journal, Alain S. Blinder evidenziava come su un arco di 143 anni l’aumento medio annuo della produttività negli USA sia stato del 2,3%, il che ci ha consentito di moltiplicare 25 volte il nostro tenore di vita. Ma dall’inizio di questo decennio, la produttività è crollata dal +2,6% al +0,7%. Il motivo di questo calo così drastico non è ancora chiaro, ma una ragione potrebbe essere che la tecnologia di cui oggi disponiamo non sempre è una garanzia di aumento di produttività ma anzi potrebbe abbassarla.
La tecnologia è essenziale, ha cambiato il nostro modo d’intendere il lavoro e, più in generale, la nostra vita. Ma se non abbiamo la capacità d’immaginare un modo per utilizzare la tecnologia con il fine di fare diversamente quello che facevamo prima, essa è inutile. Per questo motivo ritengo sia molto più produttivo pensare alla tecnologia non come un prodotto ma come una possibilità. Di fronte a una nuova invenzione tecnologica dovremmo domandarci Cosa posso fare ora? oppure Come posso fare diversamente quello che ho sempre fatto?