Per i fan dei Black Sabbath e, più in generale del Metal, Ozzy Osbourne è considerato un dio. Tuttavia da adolescente, la sua personalità e la sua vita era tutt’altro che divina. Discinetico, dislessico e balbuzziente, si guadagnava da vivere facendo piccoli furti nel vicinato. Una sera era entrato in una casa per rubare un grosso televisore. Ma era troppo pesante e lui era discinetico. Così cadde e rimase schiacciato dal televisore. La polizia lo trovò per terra, immobile, e lo arrestò.
Quella notte in prigione però gli cambia la vita. Ha tempo per pensare e realizza cosa vuole essere. Lui non vuole essere il ladruncolo balbuziente John Michael Osbourne. Lui vuole essere Ozzy, il leader di una Rock Band. Così decide di lasciarsi un segno indelebile addosso. Qualcosa che gli ricordi ogni giorno chi è e cosa vuole fare. Prende un ago e un pezzo di grafite e si tatua Ozzy sulle falangi inferiori della mano sinistra.
Non dobbiamo necessariamente tatuarci i nostri obiettivi addosso. Però è utile realizzare cosa si vuole essere e ricordarselo ogni giorno.