Imprenditori a metà.

Oggi il concetto di “imprenditore” assume nuovi connotati difficilmente definibili. Chi guida la sua auto attraverso Uber o affitta una camera di casa sua attraverso Airbnb può essere considerato un imprenditore? Come spesso accade, la risposta a questa domanda è molto relativa e sfuocata. Sì, sono imprenditori perché, di fatto, hanno una loro micro-attività di cui sono titolari e gestori. No, non sono imprenditori perché comunque dipendono da una struttura sopra di loro che decide prezzi, regole e brand con cui proporsi. Sono imprenditori perché l’auto o la camera è un loro asset e quindi un loro costo. Non sono imprenditori perché il colore dell’auto  o il nome del servizio di affitto della camera lo decide qualcun altro. E quindi è una via di mezzo. Imprenditori-non-imprenditori o imprenditori a metà. Parafrasando una celebre frase di Henry Ford, chiunque può essere imprenditore con la propria auto, purché l’auto sia nera. Ma torniamo al tema principale di questo libro: la strategia competitiva. In termini strategici tutto questo si può tradurre tanto in una minaccia perché aumentano i potenziali entranti e diminuiscono le barriere all’entrata, quanto in un’opportunità perché aumentano i collaboratori e diminuiscono i costi del lavoro.

Se da un lato la diffusione di nuove economie come la gig economy e la nascita di nuovi paradigmi come i prosumer fa aumentare i potenziali entranti e diminuire le barriere all’entrata, dall’altro lato, permette di aumentare l’offerta di collaboratori e diminuire i costi del lavoro.

Il diffondersi di nuove tecnologie e le potenzialità offerte da piattaforme che rendono più facile e accessibile il lavoro in network possono abbattere le barriere all’entrata in molti contesti e dare così la possibilità anche a micro-realtà, spesso formate da una o due persone, di offrire servizi di alta qualità a prezzi contenuti, aumentando così la competitività del mercato in cui operano. Dall’altro lato, le aziende hanno la possibilità di accedere a un network di collaboratori a livello globale che possono ridurre i costi del lavoro e aumentare le possibilità di sviluppo del proprio prodotto o servizio. E questo, come vedremo, sarà un tratto distintivo della nostra impresa concentrica. Oggi infatti neanche il consumatore è più solo un consumatore ma è sempre più parte attiva della produzione della stessa merce che consuma. Neologismi come prosumer, parola anglosassone per produttore-consumatore, ben sintetizzano questa nuova forma di produzione dove tutti gli stakeholder sono chiamati a dare il proprio contributo attivo alla creazione del prodotto.