Dieta Tecnologica.

“La tecnologia può essere la nostra migliore amica ma può anche essere il più grande guastafeste della nostra vita.”
– Steven Spielberg

Steven Spielberg ha ragione, la tecnologia può essere la nostra migliore amica ma può anche essere il più grande guastafeste della nostra vita. Interrompe le nostre storie, interrompe la nostra capacità di avere un pensiero o di sognare ad occhi aperti, di immaginare qualcosa di meraviglioso, perché siamo troppo occupati a stare al telefono mentre camminiamo dalla caffetteria al nostro ufficio.

Per scrivere il mio romanzo mi sono tuffato nel mondo della tecnologia, dall’Intelligenza Artificiale alle app più avvenieristiche e, da qualche mese a questa parte, ho deciso di mettermi a dieta: usare meno tecnologia e usarla meglio.

Perché l’ho fatto:

  1. Nell’attesa di capire cosa se ne faranno le Big Tech dei miliardi di dati che raccolgono ogni giorno su di noi, preferisco condividere meno dati possibile.
  2. La tecnologia che usiamo plasma la nostra mente (leggi questo libro per capire come). È sempre stato così. Il problema è che oggi la tecnologia ci accompagna in ogni momento della nostra vita e quindi chi la padroneggia ha un potere di persuasione molto maggiore (da cui i quintali di Fake News che stanno rovinando il mondo).
  3. La tecnologia crea dipendenza (non a caso controlliamo il nostro smartphone più di 150 volte al giorno). Ci rende meno autonomi e sempre più automi. E tra i due io preferisco essere autonomo.

Come l’ho fatto:
(ogni settimana nella mia newsletter condivido altri suggerimenti)

01. Diversificare.
Diversificare fa sempre bene. Fa bene diversificare investimenti. Fa bene diversificare gli esercizi quando ci alleniamo. Fa bene diversificare la nostra alimentazione. E fa bene anche diversificare la tecnologia che usiamo. Evitare, per esempio, di dare a una sola BigTech il monopolio delle nostre ricerche o dei nostri acquisti.

02. Computer.
Passare la giornata al computer non è sano, se non possiamo fare altrimenti, è una buona prassi:

  • Installare F.lux per affaticare meno gli occhi.
  • Fare una pausa ogni due ore con quel minimo di stretching per non finire come EMMA.
  • Disattivare i servizi di localizzazione.
  • Attivare i Firewall e negare il consenso alle app di controllare il computer.

03. Smartphone.
Vivere senza smartphone è impossibile. Tuttavia possiamo darci qualche regola:

  • Togliere l’icona di qualsiasi app dalla schermata principale, così da resistere all’impulso automatico di aprirle anche quando non ci servono.
  • Non tenere video o fotografie sul telefono, ogni sera cancellarle o archiviarle sul computer.
  • Attivare il tempo di utilizzo per monitorare tempo e attività.
  • Cancellare tutte le app che non usiamo spesso.
  • Disattivare le notifiche.
  • (Cercare) di non controllare o usare lo smartphone dopo le nove di sera e prima delle otto del mattino.
  • Disattivare il riconoscimento facciale dalle fotografie.

04. Social Media.
Premetto che Facebook e Twitter non li uso e non ne sento la mancanza. Uscire da Facebook e cercare di cancellare tutti i propri dati (testi, foto, video, connessioni…) è un incubo, il che ci dovrebbe far pensare… Sugli altri Social Media, ho trovato alcuni suggerimenti interessanti su questo libro di Jaron Lanier. In linea generale:

  • Ridurre la mole di dati, foto e video condivisi soprattutto se riguardano la nostra vita privata (qui puoi leggere uno dei motivi per cui dovremmo evitare di pubblicare foto dei nostri figli).
  • Ridurre la frequenza con cui controlliamo e aggiorniamo i Social (per esempio possiamo usare Later per pianificare i nostri contenuti).
  • Ridurre il tempo che passiamo sui Social. Una buona alternativa per compensare quei brevi tempi morti in cui ci viene l’istinto di controllare i Social è installare sul nostro Smartphone una app per leggere eBook, così al posto di scrollare un Feed leggiamo un libro.

05. WhatsApp.
Usiamo WhatsApp perché è gratuito e perché lo usano tutti. E fino a quando tutti lo usano lo useremo anche noi. Nel farlo possiamo:

  • Evitare di condividere foto e dettagli della nostra vita personale.
  • Evitare conversazioni troppo lunghe o troppo private (Scripta Manent).
  • Togliere le notifiche.
  • Diversificare utilizzando con le persone con cui ci scriviamo più spesso altri tool come Signal o, ancora meglio, Threema.

06. Google.
Potenzialmente con Google potremmo fare tutto, ma per diversificare possiamo usare queste valide alternative (che uso):

In generale una buona regola è fermarsi un istante è chiedersi perché usiamo una determinata tecnologia. Se ci è utile. Se ci semplifica la vita. Se ci rende felici. Se ci aiuta sul lavoro. O se ci permette di realizzare i nostri progetti. Allora usiamola.

Ma se ci rende più stressati. Se ci mette ansia. Se ci ruba tempo. Se è un intralcio alla nostra vita. O se diminuisce la nostra produttività (cosa che paradossalmente sta accadendo). Allora perché usarla? Perché è gratis? Perché la usano tutti? Perché non ne possiamo fare a meno? Anche no…