Stephen Fry e l’importanza di essere un verbo (non un nome).

È difficile imprigionare Stephen Fry in una categoria professionale. In un Job Title. È un attore, certo. Ma è anche uno scrittore, un regista, uno sceneggiatore, un ex-galeotto (da adolescente ha passato tre mesi in prigione per truffa con carta di credito…) e un attivista.

Lui stesso un giorno disse di sé di non essere un nome ma un verbo: “Noi non siamo nomi, siamo verbi. Non sono una cosa – un attore, o uno scrittore – sono una persona che fa cose – scrivo e recito – e non so mai cosa farò un domani. Penso tu possa rimanere imprigionato se pensi a te stesso come un nome.” Ed effettivamente ha ragione.

Quello che importa veramente non è il nome che ti dai, ma quello che fai ogni giorno. La sostanza, non il sostantivo. Un nome già lo hai. È il tuo nome. Lascia che siano le tue azioni a descrivere quello che fai.