Marketing Bourne

Scritto il 29 Settembre 2009

Ieri sera ho avuto il piacere di rivedere il primo film della trilogia Bourne. Trovo questa pellicola una squisita metafora di quello che dovrebbe essere, ma purtroppo lo è raramente, il marketing contemporaneo. Jason Bourne è infatti attuale, preparato e assolutamente imprevedibile. Una macchina da guerra del controspionaggio, capace di affrontare qualsiasi situazione e qualsiasi nemico senza mai perdere il controllo. Ma, soprattutto, Jason Bourne non è Jason Bourne, e questa penso sia la caratteristica prima che gli permette di essere, sempre e comunque, imprevedibile e, quindi, unico. Lo stato di amnesia che lo accompagna per le prime due parti della trilogia gli permette infatti di sganciarsi dalle logiche di routine per il quale è stato addestrato e di agire in assoluta indipendenza, senza mai perdere di vista il proprio obiettivo e senza mai cadere nella trappola di chi lo ha generato in un equilibrio perfetto tra genialità e follia. Il mercato di oggi ha bisogno di un marketing così. Un marketing che, per parafrasare una frase chiave della trilogia, “non si trova sui libri”. Un marketing che è sempre intorno a te ma non si vede. Un marketing che conosce le regole del gioco ma le usa a suo modo senza farsi ingabbiare in stereotipi creativi e tagli di budget. Una costante tensione all’obiettivo che spiazza e colpisce. Invece ultimamente mi trovo sempre più spesso a scontrarmi con operazioni marketing banali, già viste e riviste, come se nessuno avesse più il coraggio di rischiare. Le agenzie creative sono ormai tutte uguali e i loro direttori sono riusciti a trasformare la creatività in un qualcosa di assolutamente inquadrato e precostruito. Sembra di vivere nell’era della creatività di massa dove tutti si spacciano per creativi senza che nessuno abbia veramente il coraggio di esserlo. Il marketing non è qualcosa che si improvvisa ne, tanto meno, qualcosa che si studia e basta. Il marketing è un mix di conoscenza, esperienza e follia. Oggi sembra che l’Italia si sia fermata alla prima e continui a partorire campagne fatte con lo stampino, chiudendo gli occhi di fronte alla necessità di distinguersi e sperimentare sempre strade nuove in direzione assolutamente ostinata e contraria.