Lavori creativi, Intelligenza Artificiale e Futuro del lavoro.

Un estratto dalla mia ultima intervista sulla newsletter LetMeTellIt.

Se fra 10 anni i film saranno generati completamente dall’IA (dall’ideazione della trama alla creazione video, passando per colonna sonora e sceneggiatura) avrà ancora senso andare al cinema? E quindi, in che modo verrà influenzata la percezione del pubblico sulla validità dei contenuti creativi generati dalle intelligenze artificiali?

Qui dobbiamo dividere la domanda in due. Una relativa ai contenuti destinati all’intrattenimento (come i film) e una relativa ai contenuti destinati all’informazione (come i video che vediamo online).

In merito ai contenuti destinati all’intrattenimento è verosimile che un domani, neanche troppo lontano, ci sarà la possibilità tecnica di realizzare film completamente personalizzati per chi li vedrà. Una sorta di videogioco passivo dove chiunque potrà scegliere cosa vedere. Anzi, potremmo addirittura arrivare a pensare che i nostri figli potranno leggere dei romanzi ad alta voce e vedere in diretta la rappresentazione di quello che stanno leggendo su uno schermo.

Il punto però non è tecnico ma umano: avremo veramente voglia di vedere film così? Avremo davvero voglia di investire il nostro tempo per crearci film personalizzati? Oppure preferiremo sederci al cinema o davanti al televisore e “semplicemente” guardare un film che qualcuno ha pensato per noi come per milioni di altre persone.

Un po’ come quando la sera stanchi ci mettiamo davanti a Netflix e cerchiamo un film da vedere, ma ci sono troppi film, allora non sappiamo cosa scegliere e passiamo il tempo a scorrere le proposte fino a quando siamo troppo stanchi e alla fine, esausti, non guardiamo nulla.

Emerge quindi il tema della “decision fatigue” che non a caso già oggi è uno dei problemi più grossi per Netflix. Troppe scelte ci paralizzano e si trasformano in un “dis-vantaggio” qualcosa che al posto di migliorare la nostra esperienza la peggiora.

In merito ai contenuti destinati all’informazione invece la cosa si fa più seria e complessa. In un futuro in cui grazie all’IAG o al deepfake potremo falsificare qualsiasi video o contenuto digitale crederemo ancora a tutto quello che leggeremo o vedremo online?

La mia risposta, o meglio, la mia speranza è NO. Quello che spero è che questa ondata di tecnologia possa renderci più consapevoli e profondi. Possa spingerci ad andare oltre la superficie di un titolo o di un video, per invece approfondire e fare ricerche. Dubitare di tutto, senza però fermarci al dubbio, ma facendo la necessaria fatica di andare ad indagare quella che pensiamo essere la verità.

Sarà una scelta faticosa, appunto, ma necessaria. In un futuro non potremo più permetterci il lusso della superficialità. Dovremo andare in profondità. Fare ricerche. Istruire noi stessi. Leggere. Confrontare le fonti. Farci domande. Approfondire. In sintesi: avere la forza di superare quell’inondazione di spazzatura mediatica, tipica dei Social Media, che non fa altro che confondere le idee, seminare il panico, diffondere notizie false e screditare ogni teoria scientifica di valore.

Quali sono i limiti tecnici che devono essere affrontati nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella creazione di contenuti creativi e come possono essere superati?

Ho iniziato ad usare GPT ai tempi di GPT-2 è devo dire che negli ultimi due anni l’IAG sta facendo dei passi in avanti incredibili, quindi faccio fatica a pensare a dei limiti tecnici che non saranno, nel breve, superati. Per quella che è la mia esperienza però, posso dire che ad oggi, i principali limiti tecnici che vedo sono:

Nella creazione di testi:

  • Generare testi o articoli molto specialistici o specifici.
  • Allenare la macchina (Fine Tuning), che è possibile ma è ancora piuttosto complesso e costoso.
  • Generare testi o articoli di attualità.
  • Generare testi “curatoriali” ovvero con il tratto tipico di un autore specifico.
  • Generare testi molto creativi, diciamo che siamo a un livello di creatività media.
  • Creare chat deterministiche (ovvero chat in cui a una determinata domanda segue una determinata risposta).

Nella creazione di immagini:

  • Generare immagini con sfondo trasparente.
  • Generare immagini ad alta risoluzione.
  • Generare immagini in serie (simili tra loro).
  • Generare immagini con testo.
  • Generare immagini con dettagli specifici (tipo mani o piedi con le fattezze di quelle umane, questa l’ho aggiunta io, ndr).
  • Generare immagini con più soggetti.

Il modo per superare questi limiti è semplice: utilizzare dei tool specifici già ora presenti sul mercato, oppure attendere qualche mese l’uscita di una nuova versione dell’IAG che utilizziamo per generare i contenuti.