Tazmovement.

Oggi sono stato al Leoncavallo dove hanno inaugurato il “Dauntaun”, uno spazio che vent’anni fa (quando mi occupavo d’arte) avevamo dipinto. Quello nella fotografia era il logo del movimento artistico ispirato alla filosofia T.A.Z. di Hakim Bey che lanciai insieme a un mio amico. Il progetto per qualche anno funzionò tanto che decidemmo di scrivere un nostro manifesto in otto punti (che con mia sorpresa ho scoperto trovarsi ancora appiccicato sui muri del Leoncavallo).

Il quinto punto recitava così: «Distruggiamo la fredda cyber-perfezione alla ricerca dell’umana casualità arbitraria.»

Ai tempi non si parlava ancora di Intelligenza Artificiale Generativa, la “fredda cyber-perfezione” cui ci riferivamo nel manifesto era quella delle immagini e dei video digitali che iniziavano a girare su Internet.

Però il concetto non cambia poi così tanto: oggi, come vent’anni fa, lasciamo la fredda perfezione alle macchine. E godiamoci il privilegio di poter essere imperfetti.