Quale sarà il futuro della comunicazione con l’avvento dell’IA?

Ne ho parlato dal palco di “Transforming tomorrow”, l’evento promosso da GS1.

In sintesi penso che grazie all’Intelligenza Artificiale Generativa avremo due vantaggi. Uno che possiamo definire “Quantitativo” e uno “Qualitativo”.

Quello quantitativo è dato dalla possibilità, grazie all’Intelligenza Artificiale Generativa, di aumentare la nostra produttività delegando alla macchina dei compiti, ripetitivi e automatizzabili, che prima venivano fatti dall’uomo, così che le persone possano investire il proprio tempo in lavori più gratificanti e più in linea con il proprio talento, e le aziende possano aumentare la propria marginalità.

E quindi fare qualcosa che facevamo anche prima, ma in meno tempo.

Possiamo per esempio delegare a una macchina la stesura di articoli di medio livello o creatività standard per realizzare campagne di comunicazione in molto meno tempo e dedicarci invece alla scrittura di articoli o concept creativi più elevati.

Quello qualitativo invece è dato dalla possibilità, grazie all’Intelligenza Artificiale Generativa, di sviluppare prodotti o servizi molto più originali.

E quindi fare qualcosa che prima non si poteva fare.

Grazie all’IA quindi, in futuro la comunicazione sarà:

  1. Personalizzata, potremo realizzare contenuti personalizzati al 100% sulla nostra target audience così da aumentare il tasso di coinvolgimento e conversione.
  2. Conversazionale, grazie ai chatbot, basati per esempio su GPT, potremo dialogare con prodotti e Brand.

La vera sfida per le agenzie e i creativi non sarà il vantaggio quantitativo ma quello qualitativo.

Oggi infatti non abbiamo un gap di tecnologia ma un gap di immaginazione. Abbiamo una tecnologia che non ha pari nella storia, ora dobbiamo essere abbastanza creativi da trovare modi nuovi di usarla.