Q Star (o Q*) e l’antica tattica della paura del futuro usata per distrarci dalle minacce del presente.

Magari è vero. Magari Q* è davvero un progetto segreto di OpenAI volto allo sviluppo di una Intelligenza Artificiale Generale (AGI) in grado di soppiantare il genere umano.

Magari davvero, come dice il padrino dell’IA Geoffrey Hinton, nel giro di cinque anni l’Intelligenza Artificiale sarà in grado di fare dei ragionamenti migliori di quelli che facciamo noi oggi.

Magari davvero Sam Altman non sa se in OpenAI abbiano creato uno strumento o una creatura.

E magari davvero i leader a capo delle principali Big Tech dell’IA sono preoccupati che questa tecnologia possa portare all’estinzione della specie umana.

Può essere, ma può anche essere che, come sostiene Andrew Ng (uno dei massimi esperti e divulgatori di IA), siamo ancora molto distanti dalla creazione di una AGI e tutto questo allarmismo sia in realtà solo un trucco delle aziende che sviluppano IA per sostenere normative che potrebbero avere un impatto negativo sulla comunità open-source e sui loro potenziali competitor.

Una tattica che ha molti precedenti storici: dopo aver raggiunto una significativa posizione dominante sul mercato, un’azienda fa di tutto per creare delle barriere all’ingresso in modo da ostacolare i concorrenti emergenti.

Tutto questo allarmismo sull’IA è in realtà solo un trucco delle aziende che sviluppano IA per sostenere normative che potrebbero avere un impatto negativo sulla comunità open-source e sui loro potenziali competitor.

Al posto di preoccuparci dell’AGI dunque, sarebbe meglio concentrarci sui veri rischi legati all’Intelligenza Artificiale Generativa che, a mio avviso, sono due:

  • Lato utilizzatori: Il rischio è che questa tecnologia venga utilizzata senza consapevolezza o per finalità sbagliate. Quando invece dobbiamo capire come funziona, cambiare la mentalità con cui la utilizziamo e metterla al servizio della nostra creatività (e non viceversa).
  • Lato produttori: Il rischio è che questa tecnologia venga sviluppata solo da una cerchia ristretta di Big Tech, creando una sorta di monopolio dell’IA. Quando invece dovrebbe essere accessibile e aperta, come è stata Internet alla sua nascita.

Questo non per fermare lo sviluppo dell’IA, ma proprio per far sì che vada nella giusta direzione: l’evoluzione dell’essere umano, non la sua estinzione (vera o presunta).

PS: Per  approfondire, alcuni link ad articoli o interviste sul tema Q*.