Perché le newsletter sono (per me) la miglior fonte d’informazione.

Non c’è un algoritmo che sceglie per noi.

Nei Social Media è un algoritmo che sceglie quali contenuti o informazioni mostrarci e quali non mostrarci. Non siamo noi a scegliere. I contenuti che vediamo influenzano poi l’idea che abbiamo del mondo, e quindi se ci informiamo solamente attraverso i Social Media, un algoritmo influenza il modo in cui percepiamo la realtà.

Con le newsletter invece siamo noi a scegliere chi seguire e cosa leggere.

Non c’è una persona che sceglie per noi.

Nei Media tradizionali (tv, giornali, radio…) ogni contenuto è filtrato da un direttore o una direttrice che sceglie cosa pubblicare e cosa non pubblicare, e spesso le sue scelte sono influenzate dl suo punto di vista, o dal suo schieramento politico o dagli Stakeholder.

Con le newsletter invece leggiamo direttamente quello che l’autore o l’autrice ha scelto di pubblicare.

Le newsletter sono spesso gratis ma di qualità.

I Media generalmente o sono gratuiti o sono di qualità. Le newsletter invece, pur essendo spesso gratuite, propongono contenuti curati e di qualità. E anche quando sono a pagamento hanno dei prezzi molto più accessibili di qualsiasi altro media.

Nelle newsletter è il contenuto che determina il formato.

I Media hanno un format prestabilito. Un limite di carattere nei Social, un limite di battute nei giornali, e un limite di minutaggio nei video. È il formato che influenza il contenuto. A volte contenuti importanti vengono ridotti togliendo parti rilevanti. Altre volte contenuti che potrebbero essere molto più brevi vengono ampliati inserendo parti inutili o superflue.

Nelle newsletter invece è il contenuto che determina il formato. L’autore può scegliere di scrivere di più o di meno a seconda di quello che vuole o serve scrivere, non in base a quello che deve scrivere.

Con le newsletter si creano relazioni di qualità.

Nei media tradizionali non c’è interazione con l’autore e nei Social Media spesso i DM vengono ignorati.

Con le newsletter invece non mi è mai successo di scrivere a un autore (italiano o internazionale) e non ricevere risposta. Così come non mi è mai successo di non rispondere a una persona iscritta alla mia newsletter.

Questo perché con le newsletter si creano relazioni di qualità, non di quantità.