Reinventare la plastica.

Dagli anni 50 sono stati prodotti 18.2 trilioni di pound di plastica. Talmente tanta che si potrebbe coprire l’intera superficie dell’Argentina. Ma la cosa peggiore è che il 50% di questa quantità immensa di plastica è stata prodotta a partire dal 2004. Ma la cosa ancora peggiore è che solo il 7% della plastica viene riciclata. La restante viene incenerita (cosa dannosissima per l’ambiente) oppure scaricata negli oceani che ormai ospitano più plastica che pesci.

Il lato positivo (l’unico che vedo…) è che stanno nascendo sempre più progetti per raccogliere e recuperare plastica. Girlfriend Collective per esempio produce capi di abbigliamento per donne riciclando plastica derivante da bottiglie d’acqua usate. E, ad oggi, hanno riciclato 4,482,875 bottiglie.

Dal 2012, Adidas, il maggiore produttore di abbigliamento sportivo in Europa e il secondo a livello mondiale, ha iniziato una campagna contro i rifiuti in plastica che ha portato l’azienda tedesca a ripensare il proprio processo produttivo e a lanciare sul mercato prodotti e campagne innovative. Come il progetto End Plastic Waste, o la collezione Parley, realizzata utilizzando rifiuti plastici raccolti sulle spiagge.

Ikea ha lanciato la linea di ante per cucina KUNGSBACKA, realizzate in legno riciclato e rivestite da una lamina in plastica ottenuta da bottiglie di PET riciclate, così da ridurre gli sprechi e dare nuova vita ai rifiuti in plastica. E Smemoranda ha lanciato una borsa realizzata con plastica riciclata.