tCoin.

Nel romanzo T.E.R.R.A. immagino un mondo in cui tutte le valute mondiali sono state accorpate in un’unica valuta globale chiamata tCoin e veicolata all’ultimo valore disponibile del Dollaro. Nella prima versione del manoscritto, il protagonista introduceva così la nuova moneta: «Di tutte le valute coniate nella storia dall’uomo, l’Euro fu una di quelle che durò meno. Entrò in circolo nel 2002 e fu ritirata nel 2012, quando, dopo due anni dal Referendum mondiale tutte le valute allora esistenti furono sostituite da un’unica cripto valuta mondiale valida in ognuno dei cinque Stati. In tutto il mondo furono eliminati i contanti, le banche e le riserve federali. Tutto divenne più fluido, più trasparente e più sicuro. Ogni transazione era tracciabile. Avevamo eliminato l’inflazione, la speculazione e le bolle finanziarie. Un pianeta, una moneta. Ad eccezione, ovviamente, delle Tocqueville dove, per opporsi all’ordine nuovo che, a detta loro, minacciava la libertà dell’individuo, tornarono ad utilizzare le valute locali e pagare unicamente in contanti.»

Nella realtà, l’idea di una sola moneta globale è piuttosto fantascientifica e irrealizzabile. Tuttavia esistono dei progetti che sembrano andare in questa direzione, come, per esempio “WorldCoin”, una nuova moneta digitale globale che verrà lanciata dando una quota gratuita a ogni essere umano sulla Terra. Interessante in questa direzione è anche quanto sta accadendo in uno Stato dell’America centrale: El Salvador che si prepara a lanciare la prima ‘Bitcoin City’. Il ché fa tornare alla memoria gli esperimenti neo-liberisti del Cile di Pinochet.

El Salvador che si prepara a lanciare la prima ‘Bitcoin City’ fa tornare alla memoria gli esperimenti neo-liberisti del Cile di Pinochet.

Agli inizi degli anni Settanta infatti, l’economista americano Milton Friedman incontrò il dittatore cileno Pinochet per proporgli una serie di proposte per accelerare l’economia cilena. L’incontro non poté andare meglio, Friedman con i suoi Chicago Boys, era alle prese con i problemi legati all’inflazione che, a seguito della crisi petrolifera del 1973, stava dilagando ovunque e stava cercando un Paese dove testare le sue teorie neoliberiste. Pinochet invece era alla ricerca di nuove soluzioni per rinvigorire l’economia cilena. Risultato: il programma di Friedman venne applicato alla lettera, centinaia di aziende cilene vennero privatizzate e il Cile divenne il primo Paese guidato dalla teoria economica neoliberista. Iniziò così un’ondata neoliberista che negli anni Ottanta, grazie soprattutto all’Inghilterra della Thatcher e all’America di Reagan invaderà tutto il mondo.

Ad oggi però la rivoluzione “Bitcoin” non ha ancora raggiunto quella portata che aveva caratterizzato la rivoluzione neoliberista negli anni Settanta e Ottanta. Da quando sono stati lanciati nel 2009, i Bitcoin sono stati dichiarati morti 438 volte. E per 438 volte sono risorti. I Bitcoin sono volatili. Estremamente volatili. Chi li ha acquistati sa che si può addormentare la sera ricco e risvegliarsi povero (o viceversa). Pensiamo al caso recente, e particolarmente significativo, del crollo della stablecoin, ancorata al dollaro USA, TerraUSD (UST) e del suo token Luna che in pochissimo tempo è sceso da 85 dollari a poco più di 1 dollaro, per poi passare sotto il millesimo di dollaro.