Corrente #82: Asparizioni.

Nel film del 1996 Basquiat, uno sconsolato Rene Ricard si domanda: «Quale artista non vorrebbe salire sulla barca di Van Gogh?»

Ed effettivamente dal 1890 in poi l’intera storia dell’arte è stata un risarcimento (non tanto a lui quanto agli artisti dopo di lui) per aver ignorato l’artista olandese. Oggi sembra impensabile che un artista come Van Gogh sia stato in vita un’eccentrica nullità (come lui stesso si definiva). È un mistero come il mondo non si sia accorto di lui. Van Gogh era l’uomo giusto (un pittore geniale) al posto giusto (Parigi) nel momento giusto (la Parigi di fine Ottocento) con i contatti giusti (dal fratello gallerista Theo ai molti amici pittori come Renoir e Gauguin). Eppure non è mai stato in grado di emergere e realizzarsi, e ha passato la sua vita a combattere contro i propri demoni senza mai sentirsi a casa in nessun luogo.

E Van Gogh non è il solo, la storia dell’arte è ricca di personaggi la cui presenza e la cui gloria è stata influenzata, se non del tutto influenzata, dalla loro assenza. Il fatto di essere scomparsi li ha fatti, paradossalmente, apparire seguendo un processo che il poeta Giorgio Caproni definisce Asparizione unendo appunto le parole “apparizione” e “sparizione”.

Sebbene questo termine abbia più di quarant’anni, oggi, in un’epoca ricca di trend passeggeri e meteore mediatiche, il concetto di Asparizione è più attuale che mai. Quante delle tante apparizioni, più o meno fugaci che popolano i nostri feed sui Social Media o che riempiono le pagine di Internet rimarranno nel tempo?

Vivere all’interno di una Instant Society, dove vogliamo tutto e abbiamo l’illusione di poterlo avere subito, potrebbe trarci in inganno e farci pensare che bastino pochi attimi di celebrità per consegnare il nostro lascito alla storia.

Quello che spesso viene dimenticato infatti è che le asparizioni per durare nei decenni, se non addirittura nei secoli, richiedono molto tempo. Come giustamente affermava Nietzsche nel suo Così parlò Zarathustra, «non si impara al volo a volare» e vivere all’interno di una Instant Society, dove vogliamo tutto e abbiamo l’illusione di poterlo avere subito, potrebbe trarci in inganno e farci pensare che bastino pochi attimi di celebrità per consegnare il nostro lascito alla storia.

La nostra cultura invece è piena di imprenditori, pensatori, artisti e persone che hanno avuto successo proprio grazie alla loro abilità di tenere duro, lavorare nell’ombra dell’anonimato per decenni prima di riuscire a dare visibilità a se stessi e alle proprie opere. Opere che oggi vengono considerate delle colonne portanti del nostro passato sono infatti il frutto di anni di lavoro. Dalla Gioconda che Leonardo da Vinci dipinse in 14 anni, all’Evoluzione della specie che Darwin scrisse in 20 anni, passando per i Promessi Sposi che Manzoni iniziò a scrivere nel 1821 ma finì la sua ultima versione solo nel 1842.