La bellezza delle passioni.

Licia Florio
Se dovessi riassumere la vita professionale di Licia in due parole, sceglierei Passione e Bellezza. Passione perché ogni sua iniziativa imprenditoriale è nata da una sua passione. La passione per le scarpe le ha dato l’idea per lanciare il brand L’F Shoes, la passione per la moda l’ha spinta a lanciare il proprio brand Licia Florio, la passione per lo yoga le ha dato l’ispirazione per creare la linea di leggings e bra e la passione per l’arte e le donne l’ha portata a realizzare il progetto Big Small Talks. La bellezza invece, è il fil rouge di ogni suo progetto. Una bellezza naturale che non copre i difetti ma li valorizza come elementi unici e distintivi. Ma anche una bellezza positiva e sincera riassunta nel suo mantra: “You Are Beautiful”.

 

 

Intervista

Hai iniziato a lavorare nel campo della moda come dipendente di una nota casa di moda italiana, ma dopo poco hai capito che la tua strada non era quella della dipendente ma quella dell’imprenditrice e così hai lanciato il tuo brand di abbigliamento. Mi racconti come è nata l’idea di Licia Florio e cosa ti ha spinto a fare l’imprenditrice al posto di trovarti un lavoro come dipendente?

La sensazione di essere libera e di decidere ogni virgola della mia vita privata e professionale è quello che mi spinge sempre di più a creare nuovi progetti e a fare impresa. Mi piace l’energia che percepisco facendo il mio lavoro, ho imparato a bilanciare i grandi momenti di sconforto con gli infiniti momenti di gioia. Licia Florio è nata prima con una linea di abbigliamento e poi con un progetto di calzatura. Con il tempo, ho capito che la mia bravura è nel fare progetti verticali come è stato L’F Shoes che è nato da un semplice concetto: customizzare una scarpa e fare un test sulle persone vicine. La mia creazione più famosa è una classica scarpa inglese rivisitata a cui è stata tagliata la linguetta, tolte le stringhe e aggiunte le borchie. Ho fatto il prototipo e l’ho utilizzato nella mia vita quotidiana, in poco tempo ho ricevuto richieste piene di curiosità per le mie calzature, così è nato L’F Shoes e con Francio abbiamo creato da zero il progetto.

 

Su Instagram hai una community di più di 40.000 persone che ti seguono da tutto il mondo e con cui condividi idee, fotografie e momenti della tua vita. Quanto conta oggi avere una community e quali consigli daresti a chi sta lanciando la propria attività per auto promuoversi e costruirsi una community?

Sono grata di avere persone che apprezzano il mio lavoro e la mia persona e quindi seguono i miei progressi e mi sostengono. Avere una community significa poter parlare con tante persone e poter interagire con loro, facendo vedere delle preview, dialogando per capire cosa preferiscono così da costruire un legame. Instagram è un veloce mezzo di comunicazione, facile da usare ma proprio per questo complicato nel pensiero. Promuoversi e creare una community non è una cosa immediata e per arrivarci bisogna avere un chiaro obiettivo sulle immagini che si vogliono condividere e sul tone of voice che si vuole utilizzare per raggiungere il target desiderato.

Mi piace l’energia che percepisco facendo il mio lavoro, ho imparato a bilanciare i grandi momenti di sconforto con gli infiniti momenti di gioia.

In Italia solo il 26% delle donne ricopre cariche manageriali, c’è un generd pay gap del 23% (ovvero per ogni dollaro guadagnato dagli uomini le donne prendono 77 centesimi) e solo il 21,8% delle imprese italiane è guidato da donne. Tuttavia, il 40% delle imprese femminili è nato dopo il 2010, ovvero negli ultimi 8 anni in Italia c’è stato un boom di donne imprenditrici. Secondo te l’imprenditoria può essere la soluzione per ridurre, se non eliminare, le differenze di genere sul lavoro?

La comunità femminile è sempre più aperta a influenze esterne e a supportarsi a vicenda, credo questo sia uno dei segreti di quel 40%. Le differenze di genere si superano solo attraverso il processo che sta avvenendo oggi, dove sempre più donne sono indipendenti e creano impresa questo è un processo che consente un dialogo alla pari e sicuramente un mutamento nelle posizioni sociali.

 

Sei un’imprenditrice, una designer e un’artista, ma sei anche una viaggiatrice. Sei sempre in viaggio e proprio mentre ti scrivo stai girando l’Europa con il tuo compagno (Francio). Quanto è importante per te il viaggio per trovare nuove ispirazioni? E quali pensi siano le 5 attività che ogni imprenditore dovrebbe fare per avere sempre nuove ispirazioni e cogliere nuove opportunità?

Viaggiare è fondamentale, lo è sempre stato. Per me è indispensabile correre nelle città e perdermi, parlare con sconosciuti al bar, vedere musei, andare nei supermercati e nei mercati locali, visitare negozi, provare nuovi ristoranti e informarmi su tutte le nuove realtà imprenditoriali di quella città. Ti faccio un esempio: sono appena tornata da Amsterdam e in un negozio multietnico ho trovato un formaggio fatto di anacardi che volevo provare da mesi. L’ho preso e assaggiato subito, erano le 19:00 e ne volevo altro quindi ho cercato online per capire dove poterlo comprare vicino al mio hotel e ho chiamato un numero telefonico capendo dopo qualche secondo che stavo parlando con Steven, il creatore del brand Rosie&Riffy. Il giorno dopo alle 8:00 di mattina ero nella sua cucina a vedere come si crea il Camemberti e il Blue Cheeze. Mi si è aperto un mondo fatto di nuove possibilità alimentari, mi sono emozionata per i sapori che mi ha fatto provare e ora sono in contatto con lui.

Le mie cinque attività preferite sono:

  1. Parlare con sconosciuti;
  2. Praticare uno sport nella città così da conoscere persone con passioni simili;
  3. Visitare i musei e i negozi;
  4. Provare tutto quello che non si trova nella città in cui si risiede;
  5. Fare people watching.

Le differenze di genere si superano solo attraverso il processo che sta avvenendo oggi, dove sempre più donne sono indipendenti e creano impresa.

 

Qualche domanda veloce

In un discorso al Billboard Women in Music 2016, Madonna ha detto che nella vita non esiste alcuna sicurezza ad eccezione della sicurezza in se stesse. Sul lavoro per te cosa conta di più: la fiducia che una donna ha in se stessa oppure la fiducia che altri hanno in lei?

Conta la fiducia che una donna ha in se stessa perché solo grazie a quella gli altri ne avranno in lei.

Oltre alla moda, sei anche un’ottima cuoca (lo dico per esperienza), se potessi invitare uno stilista a pranzo da te, chi inviteresti?

Inviterei la persona che da sempre mi ha fatto sognare, Martin Margiela. Conosco tutte le sue passate collezioni, amo tutto quello che ha creato perché non ha seguito nessuna regola, è stato pura creazione e ha fatto innovazione.

Se trovassi una macchina del tempo (funzionante…) e potessi fare un solo viaggio, dove andresti a vivere? Nel passato o nel futuro?

Andrei assolutamente nel futuro.

C’è una passione che ancora non hai trasformato in un lavoro? E se c’è, qual è?

Sto provando a non voler trasformare tutte le passioni in lavoro ma a tenerne qualcuna per la mia vita privata.

Cosa ti spinge di più a lavorare? Fare soldi (making money), o fare qualcosa che dia un senso alla tua vita e abbia un impatto sul mondo (making meaning)?

Tutte e due le cose mi spingono a lavorare, nessuna esclude l’altra.

Qual è la tua icona di bellezza di riferimento?

Non ho icone di bellezza di riferimento ma ultimamente ho parlato e intervistato Marina Salamon e lei è una donna con una personalità e delle idee che rispetto e sento molto affini alle mie.