Dai Dai Dai.

Le tre parole del 2023 sono, per quel che mi riguarda: DAI DAI DAI.

Che poi sono tre parole opposte a concetti come Quiet Quitting, Goblin Mode (fregarsene un po’ di tutto), Goldbricking (fingere di lavorare) o Cyberloafing (navigare su siti inutili pur di non lavorare), Baby Pensionati o Fire Movement (ritirarsi dal lavoro entro trent’anni) e così via.

Usciamo da anni difficili, complessi e lenti. Dove ci siamo messi in discussione e, soprattutto, dove abbiamo messo (giustamente) in discussione il nostro modo di lavorare.

Il risultato di questo percorso però non può essere lavorare meno, ma lavorare meglio.

L’obiettivo per questo 2023 non dovrebbe essere far di tutto per lavorare il meno possibile ma, al contrario, fare tutto quello che possiamo per lavorare a qualcosa in cui crediamo. A qualcosa che ci dia la possibilità di realizzarci e valorizzare il nostro talento.

Usciamo da anni difficili, complessi e lenti. Dove ci siamo messi in discussione e, soprattutto, dove abbiamo messo (giustamente) in discussione il nostro modo di lavorare. Il risultato di questo percorso però non può essere lavorare meno, ma lavorare meglio.

Le persone più felici che ho conosciuto non sono quelle che sono andate in pensione a 40 anni o hanno fatto per tutta la loro vita un lavoro il meno impegnativo possibile, ma al contrario sono le persone che a novant’anni ancora si svegliano presto per lavorare a qualcosa che li appassiona e li fa sentire vivi.

Piero Angela diceva che «se uno smette di avere progetti è praticamente morto, bisogna averne sempre e portarli avanti.» E aveva ragione. Il lavoro non deve essere qualcosa che toglie energia ma che dà energia.

Le riunioni inutili tolgono energia. La disorganizzazione, la lentezza, la burocrazia, la mediocrità, la banalità, i ritardi nei pagamenti, i processi decisionali infiniti, le mail con più di quattro persone in copia. Questo toglie entusiasmo ed energia, e va evitato in tutti i modi.

Per tutto il resto invece valgono le tre parole dell’anno: DAI DAI DAI!

E dunque: istruiamoci, agitiamoci e organizziamoci, perché il 2023 avrà bisogno di tutta la nostra intelligenza, la nostra forza e la nostra energia.

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